filtri mentali

LA SCATOLA NERA ED I SUOI FILTRI MENTALI

Continuiamo a parlare dei FILTRI MENTALI

Durante l’arco della giornata siamo continuamente bombardati con stimoli sensoriali che il cervello riceve e interpreta senza rendercene conto e diventano filtri mentali.

Fermati un attimo a pensare ora mentre stai leggendo questo articolo/contributo, sullo schermo del tuo computer o smartphone ci sono tante informazioni come le dimensioni, il colore ed il carattere usato, nel frattempo hai ricevuto una notifica di un messaggio o un email o di una delle varie applicazione che hai. Nell’ambiente dove sei c’è un odore che la tua mente inconscia sta analizzando mentre la tua mente conscia sta ignorando fino a che non diventa eccessivamente piacevole o sgradevole.

Allo stesso modo tu sai che i tuoi piedi sono nelle scarpe e/o calze e puoi sentire la pressione che si esercita sul piede e di cui non ti eri accorto fino a che non te lo ho appena ricordato qui.

Intorno a te, insomma, ci sono almeno un centinaio di stimoli e il tuo cervello deve fare una scelta perché la tua mente razionale ne può gestire un numero limitato che si contano su una mano.

Tieni presente che i nostri preconcetti, i nostri giudizi, le nostre credenze così come le nostre convinzioni funzionano come dei veri e propri filtri della realtà. La impregnano al punto tale, che ciò che riceviamo dall’esterno si manifesta all’interno della nostra mente già filtrato.

Il punto è che non tutti i nostri filtri possono essere performanti o quantomeno più o meno funzionali ai nostri obbiettivi.

Da qui puoi dedurre che uno dei nostri problemi è che ognuno di noi pensa di conoscere la “realtà”, di avere la verità in tasca e spesso di essere il centro del mondo e considera solo il proprio punto di vista.

In questo stato non possiamo imparare cose nuove ma solo confermare TUTTI i giorni quello che già sappiamo. Molte persone sono dentro questa ILLUSIONE perché vedono la realtà con dei FILTRI.

L’esperienza differisce enormemente da persona a persona, determinando quello che definiamo scenario mentale, che può non avere senso per gli altri e di conseguenza il modo in cui alcuni pensano ed agiscono può non aver assolutamente senso per noi.

opinioni_credenze

Ognuno di noi ha una modalità preferita che utilizza per trasformare il mondo intorno a sé, attraverso i cinque sensi.

Riporto questo esperimento fatto dal semiologo Alfred Korzybski, mentre teneva una lezione ad un gruppo di studenti:

“S’’interruppe per prendere dalla sua borsa un pacchetto di biscotti avvolto in un foglio bianco. Borbottò che aveva solo bisogno di mandar giù qualcosa, e offrì i biscotti agli studenti seduti nella prima fila. Alcuni ne accettarono uno. – Buoni questi biscotti, non vi pare? – disse Korzybski dopo averne preso un secondo. Gli studenti masticavano vigorosamente. Poi tolse il foglio bianco mostrando il pacchetto originale. Sul quale c’era l’immagine di una testa di cane e le parole “biscotti per cani”. Gli studenti videro il pacchetto e rimasero scioccati. Due di loro si precipitarono fuori dall’aula verso i bagni tenendo le mani davanti alle bocche. – Vedete signori e signore? – commentò Korzybski – ho appena dimostrato che la gente non mangia solo il cibo, ma anche le parole, e che il sapore del primo è spesso influenzato dal sapore delle seconde -. La sua burla mirava ad illustrare come certe sofferenze umane vengano originate dalla confusione tra la rappresentazione linguistica della realtà e la realtà stessa.

(Fonte: R. Diekstra, Haarlemmer Dagblad, 1993, citato da L. Derks & J)

Ti è mai capitato?

Inizia ora domandarti “Come sono i filtri? Funzionano? Quali sono le mie convinzioni limitanti”?

Per convinzione intendo proprio una tua idea sul modo in cui vanno le cose. Per limitante, invece, voglio intendere che quel modo di vedere le cose non ti aiuta a raggiungere ciò che vuoi ottenere.

Un esempio, a questo proposito, potrebbe essere la seguente convinzione:

se non hai raccomandazioni non vai avanti nel lavoro.

È vera? È falsa? Non ci interessa!

Ciò che ci interessa è ciò che crea questa convinzione: probabilmente non darà mai il massimo, non ce la metterai tutta perché non credi possa servire. Quindi tutto ciò che farai, in un modo o nell’altro, andrà a confermare questa convinzione.

Qui si apre un altro capito, come scritto anche nel precedente articolo, a questo proposito, si parla di profezia che si auto adempie: se sono convinto di qualcosa, anche a livello inconscio farò in modo di trovare conferme.

Un primo passo per cambiare i propri filtri percettivi è comprendere quali sono quelli che ci frenano. Il mio consiglio è quello di prenderti quindici minuti di tempo per segnare tutti quelli che ti vengono in mente. Nei giorni successivi poi potrai aggiornare questo elenco, in relazione a ciò che ti verrà in mente.

“Questa idea, questa credenza mi aiuta ad avvicinarmi al mio obiettivo oppure mi rema contro?”

Una volta identificato un filtro che ti limita, domandati se ci sono degli elementi nella realtà che ti circonda e che ti mostrano che questo filtro non è vero (o, quantomeno, non è sempre vero). Puoi cercare questi elementi:

Tra le tue esperienze personali

Tra le esperienze che hai potuto osservare

Tra le esperienze che ti hanno raccontato o hai letto

Quanti più elementi trovi che disconfermano il tuo filtro più lo cominci a disinstallare.

L’intero processo non è così semplice come descritto sopra e anche se il processo risulta essere facile non lo è per tutti almeno per due motivi: ci vuole costanza ( già dal primi utilizzi potrai notare dei benefici) e apertura mentale ( devi accettare che la tua visione precedente probabilmente non era corretta al 100%).

Per aiutarti nel trovare i tuoi filtri della percezione devi sapere che sono 8.

Ci sono 3 filtri guida comuni a tutti gli individui, che agiscono dentro di noi INCONSCIAMENTE (al di là della nostra consapevolezza):

Generalizzazioni: è quel processo mentale per il quale da un episodio traiamo delle conclusioni che coinvolgono ogni cosa.

oppure: un particolare della realtà viene assunto come verità universale, al fine di ridurre le differenze e le eccezioni.

Cancellazioni: in questo processo mentale prestiamo attenzione solo ad alcuni aspetti di un evento e non ad altri, per cui inconsciamente depuriamo la realtà degli aspetti che non ci aspettiamo di vedere o sentire oppure non ci piacciono.

Oppure: l’elisione parziale o totale di una parte della realtà finalizzata ad evitare conflitti interni con le nostre convinzioni, credenze, valori.

Distorsioni: in questo caso attuiamo cambiamenti nei dati sensoriali della nostra esperienza costruendo rappresentazioni errate della realtà.

Oppure: l’aggiustamento, fino allo stravolgimento, di un dato della realtà per adattarlo ai nostri schemi interni.

E altri 5 filtri secondari:

Meta-Programmi, Valori, Credenze, Decisioni Precedenti, Memorie

Ne parleremo nel prossimo articolo?

Credo che hai compreso che il post vuole spiegarti che la realtà non esiste ma, come dico sempre, ognuno di noi vive in una sua personale ipnosi che chiama realtà!

Termino con queste due affermazioni per dare a te lettore degli spunti utili per riflettere:

Il PENSIERO CRITICO consiste nel “raffinare” l’interpretazione dell’informazione che ci arriva dai sensi al fine di renderla più vicina possibile a ciò che possiamo pensare sia la Realtà.

“SE SEGUIAMO SEMPRE LA STESSA MAPPA OTTERREMO SEMPRE GLI STESSI RISULTATI“.

 

 

 

Paolo Brogi – Prada
Coordinamento Project Management – Engineering Department
Contributor FireFly Social Media Project