essere leader

Una Leadership senza Coaching è “vuota”

I Classici metodi di Leadership mostrano le corde in
un ambiente business sempre più dinamico ed imprevedibile

In questo periodo altamente mutevole e complesso, gli istituti di ricerca evidenziano lo stato di salute della nostra imprenditoria presentando dati allarmanti per la media, piccola e micro imprenditoria, che hanno un rischio più elevato di chiudere rispetto alle realtà medio grandi e grandi. *[1]

Tra le cause emerse, che aumentano in modo esponenziale, il rischio imprenditoriale è che le PMI faticano nel ripensare due asset strategici:

  1. la mentalità imprenditoriale
  2. la scarsa leadership e motivazione dei propri dipendenti e/o collaboratori.

Il che si riassume con la difficoltà di gestire un Change Management valido e proficuo.

Si rileva altresì che le migliori aziende hanno una significativa correlazione tra la crescita dei fatturati e maggiori livelli di motivazione del personale e stili di leadership che alimentano un clima aziendale positivo, senza perdere di vista la misurazione dell’efficacia delle azioni.

Altre ricerche hanno evidenziato come gli interventi in modalità Coaching aiutino in modo sensibile questo miglioramento, con percentuali di redditività che superano di molto il costo degli interventi stessi. L’ostacolo alla fiducia in questo intervento è da ricercare sia nell’effettiva poca conoscenza di cosa sia un sano intervento di Coaching, spesso confuso con la formazione, sia nel fatto che i migliori supporter di questo processo sono Manager o Imprenditori che hanno provato personalmente gli effettivi benefici di tale intervento (Richiedi l’eBook “Il Kick off del Coaching in Azienda” cliccando QUI).

E’ quindi ormai assodato che il processo di coaching ha un forte impatto positivo nel migliorare e completare gli stili di leadership rendendoli più efficaci. Rinunciare, oggi come oggi, a questa opportunità comporta il rischio di cadere in situazioni improduttive, stagnanti, a cul de sac e, nel peggiore dei casi, fallimentari. 

Nell’esperienza più che ventennale acquisita nelle risorse umane alla Teleclient Business Solution, dell’allora Fiat, e poi come professionista Coach, ho facilmente compreso che in azienda  le persone  sono  valutate in base alla capacità di portare i risultati.

Oggigiorno, ogni manager, leader ed imprenditore si lamenta del poco coinvolgimento dei collaboratori, causa di scarsa produttività. Condividi il Tweet

Motivare i collaboratori, aumentare la loro autonomia, migliorare l’attitudine positiva, sono problemi con i quali nel business tutti si confrontano, si lamentano, si sforzano di fare qualcosa, ma cadono sempre in comportamenti reiterati e sorpassati. Solo pochi agiscono nella giusta direzione.

Sicuramente le hard skill sono sempre state considerate basilari e formate con molta attenzione, ma la formazione standardizzata cadeva dall’alto come un qualcosa di necessario e dovuto perché dettato dall’azienda. Questo metodo a cascata portava ad un forte abbassamento motivazionale dei collaboratori che si sentivano “costretti”, poco considerati e senza la possibilità di poter dare un minimo di contributo personale. Non ultimo, i professionisti  chiamati ad intervenire si adeguavano per lo più agli stessi schemi, senza creare un processo di cambiamento virtuoso e un processo di coaching adeguato allo stile di leadership da attuare. Questo ha generato nel tempo confusione nelle aspettative per l’intervento di un business coach  rispetto a un consulente aziendale. Le soft skill venivano poco considerate, ma oggi ci si è accorti di quanto siano importanti.

E nella tua azienda come viene considerata la formazione? Come è utilizzata? Ti avvali di processi proattivi di Coaching interni od esterni? Hai una conoscenza ed un uso adeguato di queste competenze? Hai mai provato delle sessioni di Coaching? (Richiedi l’eBook “Il Kick off del Coaching in Azienda” cliccando QUI)

Un intervento di coaching aiuta a superare situazioni di stallo, Change Management e ripartenza ed è dimostrato da tutte le aziende che se ne stanno avvalendo. Condividi il Tweet

Quindi, quali sono gli stili di Leadership più indicati?

Sono quelli che, a prescindere dal momento, trovano soluzioni concrete, muovono alla giusta azione,  al cambiamento positivo che non avviene parlando ma prendendo decisioni,  facendo passi concreti in un ambiente sempre più dinamico, mutevole e complesso. Il coach aiuta a muoverti in questi contesti, sviluppando le tue capacità e un approccio flessibile ed opzionale.

Nelle #Aziende si devono ripensare #modelli #organizzativi e #gestionali #innovativi per non trovarsi il #fallimento dietro la porta. Condividi il Tweet

Per questo non esiste IL modello vincente, esiste un diverso stile di leadership. In questo contesto il Coach aiuta a costruire fiducia, sviluppare abilità e talenti, accrescere senso di appartenenza per lavorare insieme con successo, valorizzare le risorse, restare focalizzati e diffondere un clima di cooperazione, feed back proattivo e continuo miglioramento.

In conclusione I modelli classici della gestione risorse umane, anche se validi, erano statici ed oggi rivelano la loro insufficienza: il cambiamento è continuo e veloce, che tu lo voglia o meno; il miglioramento no, lo devi decidere e volere tu. Condividi il Tweet

Resta sempre la sfida più etica, gratificante ed appassionante quella di valorizzare le persone, trovare la giusta motivazione e dare l’input per stimolare azioni che alimentano un ambiente di successo e di appartenenza e di risultati. Per ottenere ciò si deve fare un cambiamento di paradigma: con il coaching lo puoi ottenere, sia apprendendone le skill di Leadership, sia approfondendo la pratica, sia richiedendo l’intervento di un professionista.

Stay tuned con i prossimi articoli. Il primo tratterà del fattore principale per ottenere maggiore motivazione nei tuoi collaboratori.
Ci ritroviamo prossimamente sulle pagine Re.AL Coaching per aggiornamenti preziosi.

Contributo di
Stefania Brancucci
ReAL Coaching Business Developer

[1] Un 25.5 % delle aziende ha un’età maggiore di 20 anni mentre un altro 26.2 % un’età compresa tra 10 e 20 anni. Il 19.3 % ha un’età compresa tra 5 e 10 anni e così via. Un altro dato ricavato è stata l’eta per ogni classe di grandezza e come naturale che sia, le aziende più grandi tendono anche a vivere più a lungo dei business più piccoli. Fonte Quora Investigating economic activity concentration patterns of co-agglomerations through association rule mining 

Riferimenti:
Quora: Investigating economic activity concentration patterns of co-agglomerations through association rule mining,
Steven Covey (Speed of Trust)
Davide Goleman (lavorare con intelligenza emotiva)
Guarino modello Fiat ( abstract opinion&leader innovation Leadership style success factory)
Leadership situazionale di Kenneth Blanchard e Paul Hersey

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